Il 'ministro dei Lavori pubblici' di Cosa nostra è morto a luglio ma la cronaca ne viene a conoscenza solo a novembre. Un suo verbale del 1999 unisce Ndrangheta, Cosa Nostra e Berlusconi
Una tra le cose più sorprendenti che ho sempre notato in alcuni giornalisti e politici è la seguente (ad esempio) "Non possiamo dar credito a persone come Spatuzza per ricostruire i fatti è uno che ha ucciso dei bimbi" . Se i magistrati che seguono un caso fanno indagini veramente ben fatte e hanno la volontà di andare a fondo, quali migliori soggetti da interrogare se non le persone che hanno messo le "mani nella marmellata" avuto rapporti stretti con criminali e molto altro. Buscetta docet da questo punto di vista e credo possa valere per Siino come per tanti altri personaggi che hanno abitato quei mondi criminali.
Grazie Michele, per questo tua importante riflessione. Il mondo dei collaboratori è un mondo complesso e considerare loro solo da una parte è sempre il modo sbagliato per comprendere il contributo prezioso che essi danno alla giustizia. Affronteremo questo argomento bene nella newsletter
Certo immagino, io sono un lettore avventizio di queste cose ma posso immaginare come la tua esperienza ti dia una visura più vasta sul tema. La mia riflessione è più dettata dalla logica (anche comprendendo come gli stessi pentiti sono innanzitutto dei criminali e ovviamente cercano avere uno sconto di pensa e protezione) nel senso che sono poi persone che hanno vissuto i fatti o sentito su fatti. Sicuramente facendo un discorso realistico credo che non si debba avere una visione di questi criminali come gente che "viveva in comitiva" (visione da fiction come Gomorra o Romanzo Criminale): in fondo come deposizione al maxi processo del 92 Buscetta dice di avere incontrato solo 3 volte nella vita Riina e con scadenza decennale (tanto per dirne una). Di qui anche la riflessione di quanto devo essere bravi i magistrati nel valutare l attendibilità o no di un pentito/collaboratore.
Assolutamente, sono aspetti da considerare. Per essere un lettore avventizio come dici tu mostri una lucidità di ragionamento importante per quanto solo parziale. Intanto i collaboratori appunto sono stati per diversi anni dei criminali e non tutti decidono di collaborare per gli stessi motivi. Possono essere diversi. Non tutto quello che dicono è riscontrabile ma la loro attendibilità è misurata dai magistrati con dei criteri fissi anche per quanto accaduto con Vincenzo Scarantino e il depistaggio a lui ascritto. Poi c'è un altro aspetto: un collaboratore può anche aver detto delle cose non vere o non riscontrate ma se in generale nel passato è sempre stato ritenuto credibile non per questo si deve buttare al secchio il lavoro svolto prima con lui (vedi vicenda Avola). E altri fattori che possono entrare poi.
Una tra le cose più sorprendenti che ho sempre notato in alcuni giornalisti e politici è la seguente (ad esempio) "Non possiamo dar credito a persone come Spatuzza per ricostruire i fatti è uno che ha ucciso dei bimbi" . Se i magistrati che seguono un caso fanno indagini veramente ben fatte e hanno la volontà di andare a fondo, quali migliori soggetti da interrogare se non le persone che hanno messo le "mani nella marmellata" avuto rapporti stretti con criminali e molto altro. Buscetta docet da questo punto di vista e credo possa valere per Siino come per tanti altri personaggi che hanno abitato quei mondi criminali.
Grazie Michele, per questo tua importante riflessione. Il mondo dei collaboratori è un mondo complesso e considerare loro solo da una parte è sempre il modo sbagliato per comprendere il contributo prezioso che essi danno alla giustizia. Affronteremo questo argomento bene nella newsletter
Certo immagino, io sono un lettore avventizio di queste cose ma posso immaginare come la tua esperienza ti dia una visura più vasta sul tema. La mia riflessione è più dettata dalla logica (anche comprendendo come gli stessi pentiti sono innanzitutto dei criminali e ovviamente cercano avere uno sconto di pensa e protezione) nel senso che sono poi persone che hanno vissuto i fatti o sentito su fatti. Sicuramente facendo un discorso realistico credo che non si debba avere una visione di questi criminali come gente che "viveva in comitiva" (visione da fiction come Gomorra o Romanzo Criminale): in fondo come deposizione al maxi processo del 92 Buscetta dice di avere incontrato solo 3 volte nella vita Riina e con scadenza decennale (tanto per dirne una). Di qui anche la riflessione di quanto devo essere bravi i magistrati nel valutare l attendibilità o no di un pentito/collaboratore.
Assolutamente, sono aspetti da considerare. Per essere un lettore avventizio come dici tu mostri una lucidità di ragionamento importante per quanto solo parziale. Intanto i collaboratori appunto sono stati per diversi anni dei criminali e non tutti decidono di collaborare per gli stessi motivi. Possono essere diversi. Non tutto quello che dicono è riscontrabile ma la loro attendibilità è misurata dai magistrati con dei criteri fissi anche per quanto accaduto con Vincenzo Scarantino e il depistaggio a lui ascritto. Poi c'è un altro aspetto: un collaboratore può anche aver detto delle cose non vere o non riscontrate ma se in generale nel passato è sempre stato ritenuto credibile non per questo si deve buttare al secchio il lavoro svolto prima con lui (vedi vicenda Avola). E altri fattori che possono entrare poi.